Scontri in piazza Attias e il dibattito politico, ecco alcuni interventi

Scontri in piazza Attias e il dibattito politico, ecco alcuni interventi

il gravissimo episodio dell’Attias , com’era facilmente prevedibile, sta accendendo anche il dibattito politico in città. Ecco i primi interventi, riportati in ordine di arrivo:

IL sindaco di Livorno: Questo è un altro episodio che testimonia ancora una volta quanto il virus abbia stravolto la vita dei giovani, che a volte reagiscono in modo completamente sbagliato», dice Salvetti, che prosegue: «Quello che è successo in piazza Attias non è accettabile, si tratta di un episodio sconsiderato che deve essere punito». Proprio oggi si terrà una riunione tra le varie forze dell’ordine della città, per capire come affrontare il tema dei controlli, nell’ottica delle regole anti-virus e della malamovida. «Credo che sia importante unire le forze e far capire ai giovani la delicatezza del momento. Dobbiamo coinvolgerli, far capire loro che non si possono fare le cose che sono accadute in piazza Attias. È un impegno – conclude Salvetti – che dobbiamo prenderci tutti insieme».

Alessandro Perini, Lega: adesso basta!!! Ecco cosa è successo oggi pomeriggio in Piazza Attias. Ci siamo rotti di vedere gli agenti con le mani legate che vengono presi a calci e sputi da bande di ragazzini fuori controllo! Educazione e rispetto. Sindaco, Prefetto e Questore, a Livorno è arrivata l’ora di agire senza buonismi e senza riserve.
Massima solidarietà ai Carabinieri e ai nostri agenti di Polizia Municipale!

Stella Sorgente M5S:

Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza a tutte le forze dell’ordine aggredite dai giovanissimi in piazza Attias ed, in particolare, agli agenti della polizia municipale che sono rimasti feriti.Ci aspettiamo che l’amministrazione comunale, nella persona del sindaco, condanni fermamente tutti gli episodi violenti degli ultimi giorni e ponga la dovuta attenzione sulla situazione della Polizia Locale. Ricordiamo che ad agosto abbiamo depositato una mozione dove si propone – come previsto dal Contratto collettivo nazionale – un’indennità giornaliera per gli agenti che operano in via continuativa nei servizi esterni. Nella fattispecie proponiamo che possa essere introdotta l’indennità giornaliera di 10 euro al giorno (quella massima prevista dal Contratto), in ragione delle molteplici funzioni che gli agenti di Polizia locale stanno svolgendo, specie in questa fase di emergenza Covid e che, come purtroppo abbiamo riscontrato, talvolta portano ad ulteriori rischi per la loro incolumità. Tale indennità non potrà certo “proteggere” gli agenti da violenze come quelle subite ieri all’Attias, ma potrà quantomeno contribuire a valorizzare le loro professionalità, riconoscendo il forte impegno che stanno mettendo in questa fase, nel gestire situazioni difficili e inedite. Auspichiamo che l’atto, già all’ordine dei lavori del consiglio di lunedì scorso, venga discusso e approvato nel prossimo consiglio di giovedì 29 ottobre.

Rifondazione Comunista:


Riceviamo la testimonianza di un gruppo di ragazzi ancora sotto shock per quanto hanno assistito nella centralissima Piazza Attias. Una pattuglia di carabinieri si avvicina per far rispettare le misure anti Covid in vigore, individua, nella moltitudine, un minorenne guarda caso straniero, in compagnia di amici. Lui, come tutti, appena li vede tira su la mascherina che in quel momento aveva abbassata. Di fronte alla richiesta di identificazione ricevuta, si rifiuta di fornire le proprie generalità cercando di convincere i carabinieri a glissare e procedere con una semplice ammonizione verbale. Si sentiva preso di mira in un contesto dove non aveva fatto niente di più e niente di meno rispetto ai suoi amici ed agli altri presenti in piazza. Non voleva fare il capro espiatorio. Il ragazzo viene prima immobilizzato, i compagni reagiscono in sua difesa ed il minore viene in risposta gettato a terra e preso a calci e poi spinto sul cofano della volante e preso a manganellate prima di essere spinto dentro la macchina. Nella furia, i carabinieri reagiscono anche contro gli amici e cercano di portare via anche qualcuno di loro. Non vogliamo sindacare le norme anti pandemia in vigore, che sono giuste e devono essere rispettate ma crediamo che la violenza non debba mai essere giustificata men che meno se ad alzare le mani sono, ancora una volta, le forze dell’ordine. Resta un ragazzo preso a botte ed un’intera piazza, colma di suoi coetanei, rabbrividiti per quello che hanno visto. Apprendiamo che i fatti sono stati filmati e ci auguriamo che il video sia consegnato affinché venga fatta luce sull’intero accaduto.

Fratelli d’Italia:

  PETRUCCI: “BISOGNA LAVORARE FIN DALLE SCUOLE E DALLE FAMIGLIE; LE REGOLE NON POSSO ESSERE UN OPTIONAL” ROMITI: “E’ PALESE IL FALLIMENTO DELL’ATTEGGIAMENTO DIALOGANTE DEL SINDACO CON I GIOVANI VIOLENTI E INDISCIPLNATI ”

“Questi atteggiamenti di ragazzini contro le Forze dell’Ordine è frutto di una mancanza di educazione e di troppa tolleranza delle istituzioni cittadine, il Sindaco di Livorno non deve parlare di dialogo con chi è violento e non rispetta le regole democratiche e di civile convivenza”. Afferma subito Petrucci e continua Romiti: “Salvetti è stato incapace questa estate di far rispettare le regole ai giovani che passavano le serate sul lungomare e ad Antignano, per questo lassismo adesso i più violenti sono diventati i capi branco. A Livorno la cultura falso-buonista sta rovinando le giovani generazioni, il non rispetto delle regole e dell’Autorità è stato instillato dalla sinistra ad una parte di giovani livornesi.”

Il Consigliere Regionale Petrucci afferma: “Esprimo la solidarietà verso le Forze dell’Ordine aggredite e la ferma condanna per i fatti accaduti in piazza Attias.” 

Romiti conclude: “A Livorno non è possibile che per fare i controlli anti-contagio, uso di mascherine e divieto assembramenti, le Forze dell’Ordine debbono temere di essere aggrediti da dei ragazzini. Il Sindaco ha delle grosse responsabilità e continuare a scusarli, cercando il dialogo, sta dando modo che si formino delle vere baby-gang violente che rischiano di sfuggire di mano.”.

Potere al Popolo:

l turbolente pomeriggio di qualche giorno fa in Piazza Attias è solo l’ultimo degli eventi saliti alla ribalta cittadina (seguendo il trend nazionale) che riguardano i giovani e quello che sta succedendo loro durante questa pandemia Covid.

Partiamo precisando che la mascherina è sacrosanta e va portata. E che tutt’ora, in tutte le fasce d’età, ci sono persone che negano il suo beneficio nella lotta contro il virus (vedasi Negazionisti Covid su Google).

Non si può bombardare mediaticamente un’intera generazione rea solamente di avere l’età sbagliatissima nel momento più sbagliato degli ultimi 100 anni. Il problema di fondo nella tesi di chi attacca sempre e solo i giovani additandoli come irresponsabili, maleducati e senza quel “rispetto che una volta c’era verso le persone più adulte”, è che questa generazione viene attaccata da prima dell’emergenza sia direttamente con accuse di mancanza di voglia di lavorare e di valori, sia indirettamente con una realtà che affossa ogni speranza di credere in un futuro migliore, una realtà priva di ogni empatia intergenerazionale. C’è una società di vecchi con garanzie e di giovani abbandonati a sé stessi a cavarsela da soli.

Nei giorni scorsi abbiamo parlato come Potere al Popolo di come tutte le statistiche su precariato, disoccupazione e povertà vedano i giovani i più colpiti, come tutti gli spazi siano spesso loro bloccati con la solita retorica che il giovane non sa o non merita.

Ecco, se vogliamo parlare di come i giovani stiano reagendo a questa situazione non possiamo farlo senza immedesimarsi in un ragazzo di 16 anni che ha voglia di conoscere, stare con gli amici e lottare in qualsiasi modo ritenga giusto per un futuro che gli è stato tolto e contro un presente che lo vede come il nemico numero uno per la sregolatezza delle sue abitudini (A 16 anni).

Sarebbe importante, infatti, che personalità livornesi dello sport, della musica, del teatro e della movida tendano una mano verso i giovani dicendo loro che sono capiti, che è normale che se un ragazzo viene preso, buttato a terra e cercato di caricare su una volante tutti i suoi amici reagiscano nel difenderlo, perché quella in questo momento, a 16 anni, è loro realtà. L’amicizia.

Ed è sacrosanto, come la mascherina, che sia così.

Quando hai 16 anni inizi a creare la tua famiglia fatta di persone conosciute a scuola (ed erano SEI MESI che non ci andavi), per strada, su internet; e questa realtà forse resterà con te tutta la vita, crescendo e maturando insieme, e facendo, a volte, qualcosa di cui non si va fieri.

Così i giovani inizieranno ad ascoltarvi, a mettere la sacrosanta mascherina e a responsabilizzarsi per costruire, insieme, un futuro migliore. Un futuro che sarà il loro presente fatto di lavoro e l’opportunità di essere cosa una persona preferisce. 

E se continuiate a considerarla una guerra fra adolescenti fannulloni e vecchi responsabili non andremo da nessuna parte. 

E voleranno sassate. Perché in guerra ci si fa male.

Gruppo consiliare PD Livorno:

L’episodio di ieri sera in Piazza Attias ci interpella in modo profondo sulla condizione di una parte della realtà giovanile livornese. Con profonda preoccupazione per la vicenda, intendiamo esprimere piena solidarietà alle forze dell’ordine ed al corpo di polizia municipale coinvolto nell’accaduto. Crediamo che in questa fase sia necessario da parte di tutti il massimo rispetto delle regole che il contesto storico richiede. Rispetto che richiama istituzioni, forze politiche e sociali, famiglie a collaborare con responsabilità nel definire percorsi e decisioni difficili . E’ compito anche della politica sostenere questa prospettiva, lavorando sulla piena corresponsabilità di diritti e doveri mediante la quale è possibile costruire una sana convivenza ce civile che può dare dignità, forza al lavoro ed allo studio di ognuno di noi, qualità ai nostri rapporti con gli altri.

Gruppo Consiliare PD Livorno

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Riccardo Repetti

Nato a Livorno il 4 luglio 1956, compiuti gli studi superiori in specializzazione tecnica, ha coltivato da subito la grande passione per il giornalismo accompagnata dall’amore per la fotografia . Risale al 1986 il primo incarico professionale per la redazione livornese de "La Nazione", che dura fino al 1988, quando a ingaggiarlo è "Il Tirreno", Dal 1992 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, elenco pubblicisti. Concluso il rapporto di lavoro con "Il Tirreno”, dopo 31 anni il 31/12/2019 , dal primo gennaio di quest'anno svolge la libera professione. Attualmente dirige il notiziario on line pentanewslivorno

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