“PARLA IL BORZACCHINI”, IL RICORDO A VILLA TROSSI DEL SODALIZIO MVSCHIATO

“PARLA IL BORZACCHINI”, IL RICORDO A VILLA TROSSI DEL SODALIZIO MVSCHIATO
Cosa avrebbe scritto il BORZACCHINI del Coronavyrus?
Non lo sapremo mai.
Potremo invece sapere chi era, cosa pensava, tra testi perduti, aneddoti, vergogne, ceralacche e spaghi dai suoi più cari e pettegoli amici del SODALIZIO MVSCHIATO.

Sabato 8 agosto alle ore 21:30 nel parco di Villa Trossi all’Ardenza di Livorno, gli amici del Sodalizio Mvschiato ricorderanno il sodale a vita Giorgio Marchetti, in arte Ettore Borzacchini, indimenticato uomo di lettere, umorista finissimo, noto soprattutto per il suo celebre Dizionario ma ignoto ai più per i molti altri libri, scritti e vignette uscite dalla sua penna feconda e geniale.

È per colmare queste lacune che gli amici lo vogliono ricordare con una serie di letture, aneddoti e testimonianze di chi lo ha frequentato ed amato. L’evento, «fuori cartellone» s’inserisce fra le manifestazioni culturali estive della Fondazione Trossi-Uberti e vedrà sfilare sul palcoscenico gli amici del Borzacchini, tutte persone legate al mondo delle arti figurative, della musica, della carta stampata, del teatro e della comunicazione.

Guiderà la serata Federico Maria Sardelli, autore del Carteggio Borzacchini-Sardelli 1996- 2014, un libro nato per rendere omaggio all’amico di una vita che, insieme ad Alberto Fremura, Marc Sardelli e Stefano Caprina (in arte Capras), ha dato origine al Sodalizio Mvschiato, conventicola amena che attraverso 26 anni di satira clandestina ha diffuso il suo verbo tramite i famosi bigliettini elegantemente stampati e recanti massime di saggezza quali «Io so dove vado, voi lo sapete dove dovete andare?» o «C’è tanta ignoranza».

La serata avrà ospiti illustri come Marco Malvaldi, l’attore Giorgio Algranti e gli amici Marc Sardelli, Stefano Caprina, Ettore Visibelli, Beppe Mascambruno, Renato De Rosa, Stefano Seghetti, Giancarlo Landi, Salvatore Loiacono, e altri ancora. Saranno fatte letture, proiettate foto e disegni: e fra questi materiali spiccano dei gustosi inediti di officina borzacchiniana che vedremo e ascolteremo per la prima volta.

CHI ERA IL BORZACCHINI, IN BREVE

Nacque a Lucca nel 1943 da genitori livornesi. Era un uomo molto alto, distinto, di bel portamento e di forfora a larghe falde. Si è reso celebre al mondo intero (ad esclusione del Katzakistan e Capezzano Piànore) per il suo celebre Dizionario Il Borzacchini Universale, fatica lessicografica in 4 ponderosi tomi che è stata salutata con entusiasmo da letterati insigni e dall’Accademia della Crusca, che lo annovera tra i suoi testi di riferimento. Per lunghi anni è stato una delle firme di punta de Il Vernacoliere; è stato collaboratore di Comix, mentre i maggiori quotidiani del pianeta (il New York Times, Il Tirreno, Il Giornale) ospitavano sue rubriche fisse: la collaborazione col New York Times s’interruppe purtroppo dopo 7 minuti e finì a schiaffi con la merda in mano (costume labronico), mentre con gli altri due quotidiani prosperò per molti anni. Cioè no: ha leticato di brutto anche col Giornale per via che non gli piaceva la pettinatura di Sallusti.

Teneva cattedra di Lettere Omonime, Mutilazioni di Alluce, e Fette di Soppressata presso il Bar Orsi sul litorale di Viareggio, dove aveva anche fondato l’Osservatorio Permanente sui Costumi e le Infradito, in collaborazione col CENSIS.

Per due volte (1995 e 1996) è stato vincitore del Premio Satira di Forte dei Marmi.

Insieme ad un ristretto manipolo di canaglioni ceceni (Alberto Fremura, Marcello Sardelli, Stefano Caprina, Federico Sardelli) ha fondato Il Sodalizio Muschiato, fulgido cenobio segreto che pratica il Volontariato della Satira e la Sottrazione delle Ciabatte ai Malati Ospedalizzati durante il Passo delle Due.

Ha pubblicato un’infinità di opere tra cui ricordiamo: Il Grande Milvio (1988); La metamorfosi del bigné (1992); Il Borzacchini Universale (4 volumi: 1995, 1998, 2002, 2006); Il Galateo del Borzacchini (2005); La villeggiatura del Borzacchini (2006);Le automobili del Borzacchini (2008). Moltissimi sono inoltre i suoi saggi in settori fondamentali dello scibile: Usi e costumi della Maremma: il sollevamento e lancio di orsi adulti – Teoria e pratica; Cucinare con ansia al passaggio a livello: 101 ricette a base di lupo;

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Riccardo Repetti

Nato a Livorno il 4 luglio 1956, compiuti gli studi superiori in specializzazione tecnica, ha coltivato da subito la grande passione per il giornalismo accompagnata dall’amore per la fotografia . Risale al 1986 il primo incarico professionale per la redazione livornese de "La Nazione", che dura fino al 1988, quando a ingaggiarlo è "Il Tirreno", Dal 1992 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, elenco pubblicisti. Concluso il rapporto di lavoro con "Il Tirreno”, dopo 31 anni il 31/12/2019 , dal primo gennaio di quest'anno svolge la libera professione. Attualmente dirige il notiziario on line pentanewslivorno

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