OMISSIONI PUBBLICHE E RISSE POLITICHE,E IL CENTRO DEGRADA SEMPRE DI PIU’ (video)

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La protesta dei residienti zona via del Seminario promossa da Andrea Romiti

Il degrado urbanistico che poi finisce, inevitabilmente, per diventare anche sociale e quindi sconfinare in vere e proprie situazioni di attenzione sul fronte dell’ordine pubblico sta diventando una patata sempre più bollente anche nelle mani dell’attuale amministrazione comunale a trazione Pd, guidata dal sindaco “civico” Salvetti.

Il tema non è certo nuovo a una città che da decenni non riesce più a trovare un equilibrio dignitoso tra le zone più fragili e quelle più ricche. Ma, come sempre accade, a suon di rinvii, disattenzioni più o meno deliberate, approssimazioni valutative, inefficienze e incompetenze operative e sostanziale tirare a campare, il problema sta assumendo dimensioni tali da diventare, inevitabilmente, anche facile terreno di scontro politico.

Da Piazza Garibaldi a tutti quartieri che ruotano intorno a Piazza della Repubblica, Cisternone, Corso Amedeo, Piazza XX Settembre, Piazza Garibaldi, ma ormai le proteste di residenti e operatori economici sono abituali anche in zone di ex pregio centrale come le stesse Via e Piazza Grande, i segnali di protesta popolare diventano sempre più frequenti ed estesi.

Così accade, com’è accaduto anche stamani durante un presidio di cittadini di Via del Seminario che protestavano per i ripetuti episodi di microcriminalità e macrodisturbo della quiete pubblica che si ripetono sempre più frequenti sotto le loro abitazioni, che scocchi la scintilla dello scontro politico.

A questa, come ad altre sempre più frequenti manifestazioni di protesta, era presente infatti anche il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Andrea Romiti. Che, a un certo punto della manifestazione, ha avuto anche un acceso diverbio con Toto Barbato, noto imprenditore della ristorazione e dell’intrattenimento cittadino, che ha accusato l’esponente politico del centrodestra di strumentalizzare i residenti, come ha rivendicato di essere lo stesso Barbato.

E, come già avvenuto anche nei giorni scorsi in consiglio comunale, da qui a passare allo scontro ideologico su fascismo e antifascismo, come si sa, è un attimo. Molto più significativi e sostanziali, motivati dai gravi disagi del presente storico, gli argomenti dei residenti di Via Solferino che chiamano alle proprie responsabilità non solo l’amministrazione comunale, ma anche le stesse autorità di governo dell’ordine pubblico, prefetto e questore, che anche in un recente vertice del comitato per la sicurezza, pur registrando i disagi segnalati dalla popolazione, hanno ribadito ancora una volta che i numeri, la statistica, non giustificherebbero piani di emergenza.

Evidentemente non è la stessa percezione che testimoniano i cittadini elencando gli episodi sempre più frequenti che suscitano allarme in questa come nelle altre zone della città sempre più abbandonate al degrado. Del resto, a proposito di maggiori controlli e vigilanza degli organi di polizia, qualcuno ha citato a conferma che la percezione non è solo emotiva o, peggio, fantasiosa anche il recente annuncio fatto dal comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di un piano estivo di pattugliamenti straordinari proprio all’interno dei confini dei quartieri segnalati.

Ma il problema, lo sanno bene tutti, a prescindere da ruoli politici o tatticismi funzionali, è l’assenza di un piano generale di risanamento urbanistico che restituisca dignità all’anima storica del vero centro cittadino. Da decenni le scelte delle giunte, politicamente monocordi, che si sono succedute a Palazzo comunale, ma compresa anche la parentesi grillina guidata dal 2014 al 2019, si sono distinte per brillanti proclami a cui è seguito sostanzialmente il niente.

Quando è andata bene, perchè tutti abbiamo sotto gli occhi il danno evidente, soprattutto sul piano della qualità della vita derivante anche da una forte presenza commerciale, provocato dalle scelte di favorire la nascita e lo sviluppo dei grandi Iper (soprattutto Coop) nella immediata periferia cittadina. L’avvento con l’attuale giunta Salvetti di un’assessora, come l’attuale Silvia Viviani, preceduta da un promettente curriculum di urbanista con spiccata sensibilità ambientale, aveva fatto ben sperare in un rilancio della centralità della questione nel dibattito politico, civile e culturale della città.

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Riccardo Repetti

Nato a Livorno il 4 luglio 1956, compiuti gli studi superiori in specializzazione tecnica, ha coltivato da subito la grande passione per il giornalismo accompagnata dall’amore per la fotografia . Risale al 1986 il primo incarico professionale per la redazione livornese de "La Nazione", che dura fino al 1988, quando a ingaggiarlo è "Il Tirreno", Dal 1992 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, elenco pubblicisti. Concluso il rapporto di lavoro con "Il Tirreno”, dopo 31 anni il 31/12/2019 , dal primo gennaio di quest'anno svolge la libera professione. Attualmente dirige il notiziario on line pentanewslivorno

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