Negozi storici incastrati nell’ordinanza antialcol (videointervista)

Negozi storici incastrati nell’ordinanza antialcol (videointervista)
L’enoteca Faraoni e la “Bottiglierria” in via mentana (pentafoto

Due mesi di divieto di somministrazione e vendita, (come recita il linguaggio burocratico), di bevande alcoliche per 24 ore al giorno, inevitabilmente hanno lo stesso effetto di una rete a strascico: ci finisce di tutto, come ‘e accaduto alla centenaria enoteca Faraoni e al negozio storico la “Bottiglieria “ di via Mentana. Con il rischio che, come si dice con linguaggio molto meno burocratico, anche l’innocente paghi per il peccatore. 

E’ il caso di attività che hanno fatto la storia del commercio in città, insieme a tante altre annebbiate anche nella memoria comune dagli effetti del degrado lasciato a se stesso in alcune zone urbane uscite da anni dai radar dell’attenzione politica, amministrativa, culturale. 

Ecco cosa ci ha raccontato Andrea Faraoni della centenaria e omonima enoteca nella videointervista girata poco fa. 

La video intervista di Andrea Faraoni (pentafoto)

Luca Carli invece  della storica  “bottiglieria” di Via Mentana ha scritto anche una lettera al sindaco che riproponiamo integralmente:

Un intervento importante da parte dell’Amministrazione Comunale era auspicato da tempo e sicuramente necessario, ma l’ordinanza in questione colpisce in modo indiscriminato le attività commerciali della zona. Mi riferisco in particolare a due attività storiche come l’Enoteca Faraoni e La Bottiglieria, di cui sono titolare con la mia famiglia dal 1947, che stando a quanto letto dovrebbero da lunedì abbassare le saracinesche per 60 giorni. Ritengo che l’intervento del Sindaco dovrebbe essere più mirato e specifico verso tutte quelle attività di zona che dichiarano di vendere “frutta e verdura”, ma tra gli scaffali puoi trovare anche birre e alcolici; dovrebbe colpire i “minimarket H24” che non si limitano a vendere a poco prezzo le birre, ma addirittura le somministrano; controllare i vari “club culturali”, che animano la zona verificando anche la conformità dei locali dove l’attività si svolge; sensibilizzare gli esercenti di bar e ristoranti a svolgere la propria attività in modo da tutelare i propri interessi economici , ma al tempo stesso il quieto vivere dei residenti. Il mio intervento potrebbe proseguire ancora sui risvolti economici di questa chiusura forzata…mancato fatturato, lavoratori “a casa”, fornitori che dovranno procastinare i propri crediti, canoni di locazione rimandati, mancato pagamento di tributi comunali ( il 30/09 scade la TARI ) e via dicendo… Pertanto concludo chiedendo al Sindaco di rivedere la propria ordinanza, che in linea generale non dovrebbe limitare la libertà di nessuno, bensì esercitare quel controllo del territorio necessario allo sviluppo di una comunità eterogenea come quella che vive le zone investite dal provvedimento.

  • Le proposte per limitare e per dissuadere.

Per limitare:

1) ok somministrazione di alcolici direttamente all’interno dei locali e presso le sedute esterne di bar e ristoranti

2) no alla vendita take away effettuata dagli esercizi di somministrazione 

2) limitare gli orari di vendita degli alcolici ( esempio dalle 19.30/20.00 )

Per dissuadere:

1) controlli legittimità licenze e requisiti usl/commercio per i locali dove le attività vengono svolte

2) presenza nelle ore notturne di vigilanza attiva sulla piazza e nelle zone limitrofe ( finanza/carabinieri/polizia/esercito ).

Ecco l’articolo riferito all’ordinanza comunale che vieta la vendita di alcolici per 60 giorni in alcune zone:

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Riccardo Repetti

Nato a Livorno il 4 luglio 1956, compiuti gli studi superiori in specializzazione tecnica, ha coltivato da subito la grande passione per il giornalismo accompagnata dall’amore per la fotografia . Risale al 1986 il primo incarico professionale per la redazione livornese de "La Nazione", che dura fino al 1988, quando a ingaggiarlo è "Il Tirreno", Dal 1992 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, elenco pubblicisti. Concluso il rapporto di lavoro con "Il Tirreno”, dopo 31 anni il 31/12/2019 , dal primo gennaio di quest'anno svolge la libera professione. Attualmente dirige il notiziario on line pentanewslivorno

Un pensiero su “Negozi storici incastrati nell’ordinanza antialcol (videointervista)

  1. Appena ho letto l’ordinanza ho pensato agli amici Faraoni e Salatti (bottiglieria). Spero e auspico che la ns. Amministrazione rimedi velocemente alla “svista” evitando così di danneggiare due serie e storiche attività che sicuramente non contribuiscono al degrado della zona di piazza XX settembre ma che, al contrario, partecipano e si impegnano per evitarne la desertificazione.

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