M5S: sconcerto per la conferenza stampa Sindaco e Prefetto
Restiamo sconcertati dalla conferenza stampa organizzata da Prefetto, Sindaco e Questore a seguito dell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) che si è tenuto sui recenti deplorevoli episodi avvenuti in Venezia e in Piazza Attias; episodi che hanno portato Livorno tristemente alla ribalta delle cronache nazionali come città allo sbando con scene da far west in pieno centro, in pieno giorno.
La conferenza stampa è iniziata con un patetico siparietto tra Sindaco, Perini e Prefetto: il Sindaco e il consigliere leghista battibeccano perché Perini è giudicato un ospite indesiderato e il Prefetto, per tutta risposta, abbandona l’aula.
Ripresa la conferenza stampa, il Prefetto introduce finalmente le novità discusse dal Cosp, parlando di un progetto “sperimentale” del Sindaco Salvetti che sarà approfondito a breve.
Questa affermazione del Prefetto lascia basiti: se tale proposta è stata discussa nel Cosp del giorno prima, perché viene presentata come “proposta del Sindaco”?
Le parole del Prefetto ci paiono surreali e sembrano sottendere una mancanza di assunzione di responsabilità, cancellando il valore istituzionale e collegiale del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Quindi il Sindaco ci spiega la “sua” strategia per la Venezia con 10 punti di controllo informativo e sensibilizzazione gestiti da volontari delle associazioni.
Questo è quello che succederà nel week end e, se non va bene…dalla prossima settimana tutti a casa a vedere un film!
Il Questore, a questo punto, ci tiene a sottolineare che ciò non escluderà ovviamente una presenza considerevole delle Forze dell’Ordine per una vigilanza attiva sul territorio.
A torta già fatta mancava la ciliegina che il Sindaco si affretta a posare prendendo parola in merito alle dichiarazioni rilasciate sul Tirreno dal Dott Spartaco Sani, primario di malattie infettive: “Basta movida, chiudere la città o tra poco conteremo i morti”.
Puntuale arriva la replica della direttrice generale dell’USL Casani che, interpellata dal Sindaco, afferma che Sani “parla a titolo personale”.
E qui due riflessioni sono d’uopo…
Può un primario di malattie infettive parlare delle cose che vede e vive tutti i giorni, oppure deve sottostare a censure da parte dell’Asl o del Comune?
I reparti dell’ospedale di Livorno sono o no allo stremo, così come dichiarato dal primario ?
Diciamo che, in generale, a Livorno siamo ben distanti da quel “coro sintonico” delle istituzioni che il Presidente della Repubblica ha auspicato nella gestione della pandemia.
Qui le varie voci non sono in sintonia: solo alcune appaiono intonate, a discapito di altre che sembrano “fuori dal coro”. Quello che ci auguriamo è che questa lotta di potere e vanità non vada a discapito della nostra città.