LA MAGIA “DEI FOSSI”, UN TUFFO NEL PASSATO DI OTELLO CHELLI.

LA MAGIA “DEI FOSSI”, UN TUFFO NEL PASSATO DI OTELLO CHELLI.
Otello Chelli con la Moglie Anna e il nipote Michele, In partenza sulla “gabbianella” per il giro dei “fossi” con Nino Lorenzini e Francesca Sorrentino

Otello Chelli, noto giornalista e scrittore, veneziano d.o.c. , appassionato della storia e delle tradizioni della sua citta’, Livorno, ci ha scritto una lettera in cui narra le emozioni vissute durante un giro in barca nel Pentagono del Buontalenti con suo nipote che vive a Roma:

Un immagine parziale dei “fossi”(pentafoto)

Avevo visto Livorno da un’imbarcazione che aveva percorso il “Pentagono” del Buontalenti, una vita fa e non pensavo che questo vero e proprio tour nella storia della città labronica, lo avrei ripetuto per mostrare tutta la sua bellezza  a mio nipote Alessio, nato a Roma. dove suo padre, mio figlio Michele, vive da più di trent’anni.

Volevo condurlo sul battello dei turisti, ma il mio “fratellino” Gino Corradi, ha avuto una delle sue idee geniali e, così, di buon mattino, sono entrato nella Cantina del Venezia, mia per diritto di nascita, come di tutti i veneziani e mi sono imbarcato con mio nipote e Anna, mia moglie, sulla gabbianella che porta i nomi di “Cirillo”, Nedo Suardi e di Cesarino Gallinari, detto “Tizzo”,  Capitano della gabbianella, Nino Lorenzini, “Puppino”, che non appena ha visto Alessio, uno e 90 d’altezza e sviluppo armonico, già canottiere sul Tevere, gli ha detto: “Bimbo, te devi venì a vogà ner Venezia”.

Altra sorpresa, la presenza della dottoressa Francesca Sorrentino,  una superguida che sul “barcone”, illustra sapientemente ai turisti, le bellezze della nostra città.

E’ stato un viaggio fantastico. Mio nipote, innamorato del nostro vernacolo, ha potuto così conoscere la meravigliosa parabola del “villaggio” di Livorna (la A non è un errore di battitura), diventato il più importante scalo commerciale del Mediterraneo, grazie all’intuizione dei Medici che con i Lorena, sono stati i migliori governanti per la nostra città. Francesca illustrato doviziosamente le ragioni storiche che portarono alla nascita della Venezia Nuova, descriveva i palazzi, le cantine con i navicelli che trasportavano le merci, le Fortezze, il Pontino, la realizzazione del “Vortone”, il ponte nero, l’Ovosodo, il Mercato delle Vettovaglie e le Benci, tutti i palazzi storici e via via, gli elementi storici, commerciali e architettonici che resero Livorno un importante centro dei commerci e.. grazie alle “Livornine”, fondamentale centro di coagulo delle più diverse etnie e religioni.

Francesca parlava e, come spesso mi capita, la mia mente è riandata a quei secoli, sicuramente i migliori della nostra storia, i secoli in cui Livorno era “La Citta delle Nazioni”, abitata da grandi commercianti e capitani, visitata e anche abitata dagli intellettuali che sono entrati nella storia, la “città dei cento teatri”, operosa con i suoi abitanti colmi d’ingegno e forti volontà.

Una città generosa e ribelle capace di pubblicare nelle sue stamperie il “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria e l’”Enciclopédie”, una città ricca, eppure ardimentosa, garibaldina, con il porto che la faceva ricca, come gli opifici che proliferavano dentro e fuori le sue mura.

Un tuffo nel passato, colmo di rimpianto per non avervi vissuto, di fronte all’odierna realtà che ci vede in ginocchio, attraversati da una crisi economica e occupazionale senza precedenti.

L’approdo sul piazzale dedicato a “Tru Tru”, le feste delle amici presenti, un abbraccio ad una Francesca Sorrentino, cara amica e inimitabile per conoscenza storica di Livorno e del Granducato, un abbraccio a Nino, impareggiabile capitano della nostra gloriosa gabbianella rossobianca e un ricordo che nessuno di noi, mia moglie Anna, mio nipote Alessio e chi scrive, non potrà mai dimenticare.

Se ti e’ piaciuto l’articolo ti sarei grato se puoi mettere mi piace alla mia pagina facebook (qua il link) Grazie

Avatar

Riccardo Repetti

Nato a Livorno il 4 luglio 1956, compiuti gli studi superiori in specializzazione tecnica, ha coltivato da subito la grande passione per il giornalismo accompagnata dall’amore per la fotografia . Risale al 1986 il primo incarico professionale per la redazione livornese de "La Nazione", che dura fino al 1988, quando a ingaggiarlo è "Il Tirreno", Dal 1992 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, elenco pubblicisti. Concluso il rapporto di lavoro con "Il Tirreno”, dopo 31 anni il 31/12/2019 , dal primo gennaio di quest'anno svolge la libera professione. Attualmente dirige il notiziario on line pentanewslivorno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *