GOLDONI, IL BRAVO LEONE E IL TRAM DELLA POLITICA (video)

GOLDONI, IL BRAVO LEONE E IL TRAM DELLA POLITICA (video)
Il Direttore della fondazione Goldoni Marco Leone

Lo chiamano Spoil System. Tradotto in italiano corrente significa attribuire all’autorità liberamente eletta dai cittadini, in questo caso il sindaco, la possibilità di tipico diritto anglosassone di scegliersi un ristretto numero di collaboratori e dirigenti di sua fiducia. Ovviamente, tradotto invece nella pratica politica reale, spesso, quasi sempre, significa semplicemente ripristino clientelare delle corti di potere. E così accade che anche un manager bravo, riconosciuto come tale non solo dagli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto da larghissima parte dell’opinione pubblica cittadina, debba andarsene perchè ha l’imprinting, il bollo, la targa, anzi in questa logica primitiva dell’appartenenza alle tribù politiche, il marchio a fuoco di chi ha perso. E così accade che Marco Leone, apprezzatissimo direttore, in città e fuori, della Fondazione Goldoni stia raccogliendo gli scatoloni dal suo ufficio per uscirne in anticipo di quasi un anno e mezzo rispetto alla scadenza naturale del suo contratto, fissata nell’ottobre 2021. Giova ricordare che Leone era stato scelto dalla precedente amministrazione comunale guidata dai 5 Stelle del sindaco Filippo Nogarin, sulla base della altrettanto discutibile pratica della presentazione dei curriculum vitae. Una foglia di fico formale espressione, alla resa dei conti, del giudizio di pochi militanti dei cosiddetti “meet up”. Che, l’esperienza storica lo ha dimostrato, si è rivelata corridoio privilegiato per molti del giro grillino di conquistarsi un posto di lavoro o un contratto che sul mercato ordinario avrebbero stentato a trovare. Ma nel caso di Leone, una volta tanto, la lotteria aveva estratto il numero vincente, come i fatti hanno dimostrato con una gestione professionale, sapiente e aperta al rapporto virtuoso con molti centri culturali nazionali e non solo limitata alla consueta coltivazione dei prodottini pronti all’uso estratti dai consueti orticelli politici, perlopiù regionali. Dal sindaco Salvetti che, parlando di “modello Livorno” per marcare la sua “autonomia civica” dal Pd che è e resta il dominus di governo della città, era lecito attendersi un cambio di passo anche in queste scelte che, più di altre, dovrebbero reggersi su un criterio meritocraico. Certo, la volontà già annunciata di andare a un bando pubblico per l’individuazione del nuovo, anzi dei nuovi direttori del Goldoni, perchè saranno due, uno artistico e l’altro amministrativo (con un aggravio di costi?), mette al riparo da critiche procedurali. Ma non cancella l’ombra pesantissima dell’epurazione politica voluta da Pd nei confronti del pur bravo figlio del “grillismo” alla livornese. Da Marco Leone, a conferma della cifra stilistica dell’uomo, non è uscita fino a questo momento una sola parola a commento dell’operazione. Si dice che abbia già presentato la lettera di dimissioni, evidentemente motivata da un clima ostile già in atto rispetto alla scadenza naturale, come detto, proiettata all’autunno del prossimo anno.

La conferenza stampa di presentazione del Festival Mascagniano, SImone Lenzi, Luca Salvetti, Marco Voleri e Beatrice Venezi (Pentafoto)

Sta di fatto che giovedì scorso, alla presentazione del Festival Mascagnano nella splendida cornice del Goldoni, ancora formalmente sotto la sua direzione, non è salito sul palco presidiato dal sindaco e dall’assessore Lenzi, è rimasto in disparte e, come dimostra il nostro video, ha avuto solo parole di partecipe sostegno e apprezzamento. Com’è negli usi e costumi di chi sa che la politica è un tram. Sul quale si scende e si sale a seconda degli umori e amori, perlopiù interessati, del conducente.

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Riccardo Repetti

Nato a Livorno il 4 luglio 1956, compiuti gli studi superiori in specializzazione tecnica, ha coltivato da subito la grande passione per il giornalismo accompagnata dall’amore per la fotografia . Risale al 1986 il primo incarico professionale per la redazione livornese de "La Nazione", che dura fino al 1988, quando a ingaggiarlo è "Il Tirreno", Dal 1992 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, elenco pubblicisti. Concluso il rapporto di lavoro con "Il Tirreno”, dopo 31 anni il 31/12/2019 , dal primo gennaio di quest'anno svolge la libera professione. Attualmente dirige il notiziario on line pentanewslivorno

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