Gli spazzini del mare a San Jacopo tra Civismo e Burocrazie

Gli spazzini del mare a San Jacopo tra Civismo e Burocrazie
il materiale recuperato in mare dai volontari (pentafoto)
Il video racconto di Saimir dopo la ripulitura di San Jacopo (pentafoto)

Saimir Dashi (nel video) , l’ormai famoso “spazzino del mare”, ma non solo del mare perchè questo volenterosissimo cittadino naturalizzato livornese  da anni si distingue con le sue azioni di tutela del decoro per un senso civico di straordinario esempio per tutti,  non si e’ perso d’animo. Appena vista l’immagine della sua adorata “Striscia”, il molo caro a tanti affezionati frequentatori del mare davanti a San Jacopo, invasa dai resti della violenta tempesta di vento di ieri, si è immediatamente dato da fare. E ha cominciato a recuperare, prima da solo poi con l’aiuto di altri esemplari cittadini, tutto il recuperabile del materiale proveniente soprattutto dalla devastazione provocato dal vento alle cabine dei vicini Pancaldi: pezzi di legno delle cabine stesse con tutto quel che veniva custodito al loro interno, ciabatte, asciugamani, accappatoi, salvagenti e plastiche di vario genere, sedie e sgabelli. 

Verso le 13 però, dopo una fatica dei volontari di quasi tre ore, è apparso un inviato del Comune (che non ha competenze nel recupero in mare ma solo  per sicurezza dei cittadini ) che e’ andato da Saimir, invitando lui e gli altri volontari a desistere dal proseguire nell’opera di recupero perchè si trattava di rifiuti pericolosi da affidare alla competenza demaniale pubblica. Ovvero alla Capitaneria di Porto che, secondo procedura, dovrebbe affidare _ si dice nel pomeriggio _ il compito alla Labromare, che ha l’appalto pubblico per questo genere di servizi. La cosa curiosa, nel frattempo, è che alcuni operatori dei Pancaldi sono arrivati in piazza e hanno portato via tutto il salvabile del salvato da Saimir. 

I gestori dei Pancaldi sono i titolari e beneficiari, nel bene e nel male, della concessione demaniale nel tratto di litorale colpito dalla furia degli eventi. Ma nei grovigli delle competenze, evidentemente in questi frangenti, c’è spazio per tutto e per tutti: generosità, rimpalli di responsabilità, altruismi e consueti egoismi. Con una certezza su tutte: che il primo a darsi da fare è stato un cittadino di nome Saimir.

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Riccardo Repetti

Nato a Livorno il 4 luglio 1956, compiuti gli studi superiori in specializzazione tecnica, ha coltivato da subito la grande passione per il giornalismo accompagnata dall’amore per la fotografia . Risale al 1986 il primo incarico professionale per la redazione livornese de "La Nazione", che dura fino al 1988, quando a ingaggiarlo è "Il Tirreno", Dal 1992 è iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, elenco pubblicisti. Concluso il rapporto di lavoro con "Il Tirreno”, dopo 31 anni il 31/12/2019 , dal primo gennaio di quest'anno svolge la libera professione. Attualmente dirige il notiziario on line pentanewslivorno

2 pensieri su “Gli spazzini del mare a San Jacopo tra Civismo e Burocrazie

  1. Bravo Riccardo Repetti…i tuoi servizi sia fotografici che descrittivi sulle realtà cittadine, sono importanti.

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